Perché le persone hanno sempre frequentato i ristoranti, i bar e le pizzerie? Sicuramente per gustare un piatto, per bere un drink o per assaggiare una nuova pizza, ma non solo: i luoghi di ristorazione non vendono esclusivamente cibo e bevande ma offrono socialità, disponibilità e ore piacevoli. Sono i luoghi dove si trascorre tempo con gli amici, si chiacchiera col cameriere o col banconista, si conoscono nuove persone.
Avvicinarsi o non avvicinarsi, questo è il dilemma
Noi che lavoriamo nel settore della ristorazione siamo costretti a reinventarci per riuscire a far percepire quel calore umano e sociale pur mantenendo le distanze. Stando ad oltre un metro e con le mascherine si può comunque interagire, si possono ascoltare i racconti che inevitabilmente sono nati in questi mesi difficili e, perché no, si può anche brindare: due braccia distese superano abbondantemente il metro! E, se non lo raggiungono, allora posate i calici: si tratta di due bambini che non possono di certo bere alcolici.
È facile in questo momento essere titubanti: avvicinarsi ad un’altra persona era segno di vicinanza, oggi appare quasi come maleducazione; dobbiamo solo imparare a essere più vicini con un cenno del capo, con un sorriso o, mentre indossiamo la mascherina, lasciando che siano gli occhi a sorridere.
Le care vecchie abitudini
Quelle che non vanno cambiate sono le nostre abitudini soprattutto nel rapporto coi clienti, mantenendo lo stesso mood che avevamo prima della chiusura: potevamo essere cordiali e professionali, oppure gioviali ed amichevoli, questo è legato alla scelta di rapporto col pubblico che ognuno è chiamato a fare, e ora è giusto che i clienti ritrovino lo stesso clima che avevano lasciato prima del lockdown. Un locale è come un qualsiasi essere umano che frequentiamo: ha un suo carattere ed una sua personalità, e noi lo riconosciamo e ci affezioniamo anche per quello. Non vorrete mica sentirvi dire “Da quando ci siamo lasciati, sei cambiato”?
Alcuni suggerimenti
In questo momento particolare è giusto curare, ancora più che in passato, aspetti come ad esempio il contatto telefonico: se in molto locali è obbligatoria, o per lo meno fortemente consigliata, la prenotazione, anche quel momento fa parte dell’esperienza del cliente, e non va trascurata o gestita con superficialità. Siate sempre cortesi, disponibili e sorridenti, insomma: fate sentire al cliente il clima piacevole che si aspetta di trovare al locale.
Stesso discorso va fatto per il contatto sul web, fra pagine social, siti e app: velocità di risposta ai messaggi, disponibilità e volontà di soddisfare i clienti, anche quelli più esigenti. Che, vi ricordiamo, hanno sempre ragione, anche quando hanno torto!
Se gli ingressi vanno contingentati e quindi all’entrata un po’ di persone dovranno attendere il proprio turno, cercate di creare un ambiente piacevole, ricordandovi che anche quei minuti, pochi o tanti che siano, fanno parte del ricordo che le persone porteranno a casa di quella serata. A volte basta qualche dettaglio: un divanetto o qualche sedia, delle luci adatte a creare la giusta atmosfera rispetto alla location, qualche posacenere e, se l’attesa si prolunga, magari anche un piccolo drink offerto per ingannare il tempo. Con poco si può ottenere tanto.
Sfruttate al massimo gli spazi all’aperto, se li avete. Approfittando del fatto che si avvicina l’estate, un giardino, una veranda, o anche solo un piccolo spazio sul marciapiedi antistante l’ingresso del locale possono essere oro per ampliare al massimo la superficie sfruttabile, dovendo limitare il numero dei tavoli interni per poter rispettare le distanze. E poi, un po’ di fresco fa sempre piacere.
Ultimo ma non meno importante, parliamo della comunicazione, settore che è sempre stato fondamentale per il successo di una attività e, se possibile, oggi lo è ancora di più: oltre a rispondere alle domande sul web dei nostri clienti e alle loro prenotazioni, dobbiamo parlare tanto sui nostri social, raccontare ciò che stiamo facendo, cercare di interagire con i vecchi clienti e di conquistarne di nuovi.